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EPBD: approvazione definitiva dagli stati UE

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Lo scorso 12 aprile l’ECOFIN ha approvato in via definitiva la direttiva EPBD. Questa decisione rappresenta l’ultimo passaggio decisivo verso la pubblicazione della direttiva nella Gazzetta Ufficiale Europea e la successiva entrata in vigore.
La direttiva europea, nota come “case green”, fa parte del pacchetto di riforme “Fit for 55”, e il suo principale obiettivo è quello di ridurre in maniera sostanziale il consumo energetico e le emissioni degli edifici entro il 2035, successivamente, raggiungere la decarbonizzazione totale entro il 2050 attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo.
Una delle modifiche più rilevanti apportate alla direttiva nel corso dell’esame della proposta è il fatto che in quest’ultima versione non introduce obblighi per i singoli proprietari di case né impone ai governi di adottare misure specifiche. Mentre la versione iniziale prevedeva obblighi più stringenti, ora ogni stato membro avrà maggiore libertà nel definire le politiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi.

Edifici residenziali

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, secondo la nuova versione della direttiva, ogni Stato membro dell’UE è tenuto a ridurre il consumo medio di energia del 16% entro il 2030, e di almeno il 20% entro il 2035. Questo risparmio energetico dovrà essere assicurato per almeno il 55% dalla diminuzione del consumo medio di energia di almeno il 43% delle case con le prestazioni energetiche.

Edifici non residenziali

Per gli edifici non residenziali, la direttiva prevede che entro il 2030 ne venga ristrutturato il 16%, che dovrà diventare entro il 2033 il 26%: gli immobili ristrutturati dovranno rispettare le nuove norme minime di prestazioni energetiche e migliorare la categoria energetica con cui vengono classificati.

Edifici di nuova costruzione

Gli edifici di nuova costruzione, sia residenziali sia non residenziali, dovranno essere a “emissioni zero” a partire dal 1 gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica, e dal 1 gennaio 2030 per quelli privati.

Pubblicheremo maggiori approfondimenti quando la direttiva sarà pubblicata in Gazzetta.