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La funzione di equilibrio igroscopico per i materiali da costruzione

L’AZIONE DELL’ACQUA
L’azione dell’acqua sull’involucro edilizio è una delle principali cause di deterioramento e danneggiamento dei materiali da costruzione. Questo appare evidente per gli edifici storici, esposti agli effetti dell’acqua per un lungo periodo, ma si può osservare anche negli edifici più recenti. Le conseguenze concernono più aspetti, ad esempio danni strutturali, riduzione dell’isolamento termico e problemi di salubrità degli ambienti interni legati alla condensazione superficiale e alla formazione di muffa. Non si tratta quindi solo di un problema di degrado dei componenti edilizi, ma di condizioni da analizzare per garantire la salute degli utenti finali degli edifici stessi.
L’obiettivo di una buona progettazione potrebbe quindi essere quello di mantenere l’acqua fuori dai componenti dell’involucro o al massimo accettare una quantità d’acqua più bassa rispetto alla soglia critica definita in funzione delle caratteristiche di ogni singolo materiale utilizzato. Per fare ciò è necessario capire quali sono i meccanismi che causano l’ingresso di acqua in un materiale e quali scaturiscono i fenomeni di degrado.

LA FUNZIONE DI EQUILIBRIO IGROSCOPICO
In ogni materiale l’umidità può essere presente sotto forma solida, liquida o gassosa. Con un’analisi sperimentale al microscopico non è detto che si riesca a identificare esattamente le percentuali e le fasi in cui l’acqua è contenuta nel materiale. Per questo motivo è più interessante studiare gli effetti totali della presenza di umidità, più che le singole fasi (solide, liquide o gassose). Dal punto di vista pratico risulta particolarmente utile capire come un materiale sia in grado di immagazzinare umidità in funzione delle condizioni al contorno, ovvero studiare la relazione tra contenuto d’acqua e umidità relativa nell’ambiente esterno. Tale relazione prende il nome di “funzione di equilibrio igroscopico”.
Essa consente di analizzare i meccanismi di migrazione del vapore per ogni materiale in base alle condizioni dell’ambiente circostante.

Per approfondire il tema, ANIT mette a disposizione un articolo di approfondimento dell’Ing. Giorgio Galbusera, esperto ANIT.
Per richiedere il testo per la pubblicazione sulla Stampa tecnica, scrivere a: press @ anit.it.

Milano, 18.11. 2016